Pace per Gerusalemme - Il Trentino e la Palestina Onlus
Le origini
L’Associazione si è costituita nell’ottobre 2001 per impulso di istituzioni, associazioni, sindacati, singoli individui che nel corso degli anni si sono impegnati per affermare le ragioni della pace, del dialogo e della convivenza in quel luogo reale e simbolico che è la terra di Palestina-Israele.
Perché
Quello che accade in Palestina è, come ebbe a dire Nelson Mandela, “la questione morale del nostro tempo”, nella quale possiamo leggere l’incapacità di dialogo fra oriente e occidente, le conseguenze del colonialismo, quanto di non elaborato ci portiamo appresso dalla seconda guerra mondiale, le politiche di potenza che si sono manifestate attorno ad una regione ricca di petrolio e tante altre cose ancora.
Come e dove
Prossimità e reciprocità sono le parole chiave che caratterizzano il nostro impegno. Sul territorio trentino promuoviamo iniziative d’informazione e sensibilizzazione, percorsi formativi nelle scuole, collaborazioni con altri soggetti.
Nella città di Beit Jala – nella Cisgiordania, vicino a Betlemme - abbiamo avviato negli anni una relazione di cooperazione, che coinvolge le istituzioni locali e la comunità, con azioni a favore dei giovani e delle fasce più deboli della popolazione locale.
L’Associazione si è costituita nell’ottobre 2001 per impulso di istituzioni, associazioni, sindacati, singoli individui che nel corso degli anni si sono impegnati per affermare le ragioni della pace, del dialogo e della convivenza in quel luogo reale e simbolico che è la terra di Palestina-Israele.
Perché
Quello che accade in Palestina è, come ebbe a dire Nelson Mandela, “la questione morale del nostro tempo”, nella quale possiamo leggere l’incapacità di dialogo fra oriente e occidente, le conseguenze del colonialismo, quanto di non elaborato ci portiamo appresso dalla seconda guerra mondiale, le politiche di potenza che si sono manifestate attorno ad una regione ricca di petrolio e tante altre cose ancora.
Come e dove
Prossimità e reciprocità sono le parole chiave che caratterizzano il nostro impegno. Sul territorio trentino promuoviamo iniziative d’informazione e sensibilizzazione, percorsi formativi nelle scuole, collaborazioni con altri soggetti.
Nella città di Beit Jala – nella Cisgiordania, vicino a Betlemme - abbiamo avviato negli anni una relazione di cooperazione, che coinvolge le istituzioni locali e la comunità, con azioni a favore dei giovani e delle fasce più deboli della popolazione locale.
Il nostro campo di azione si è via via ampliato, per offrire occasioni d’incontro e collaborazione tra le varie comunità palestinesi della Cisgiordania, spesso divise a causa di stereotipi, diverse appartenenze religiose e culturali, forti limitazioni alla libertà di movimento.
Ma servono anche occasioni per conoscere l’altro, e con lui le possibili strategie e pratiche che palestinesi e israeliani mettono in atto ogni giorno, spesso pagandone il prezzo di persona. È importante valorizzare tali esperienze, che sono perlopiù sconosciute, quando non apertamente contrastate.
E si deve fare ancora molto per modificare l’atteggiamento mentale con cui noi, italiani ed europei, guardiamo a quella terra contesa, superando un approccio al dibattito spesso passionale e conflittuale.
È importante mirare a una conoscenza approfondita della questione mediorientale, costruire la consapevolezza che il conflitto israelo-palestinese è strettamente interdipendente con la nostra storia e cultura passata e presente; contrastare forme di chiusura preconcetta e pregiudizio nei confronti dell’una e dell’altra parte, soprattutto nel momento in cui ritorna potente la logica dello scontro tra culture e civiltà.
Dobbiamo investire sulle giovani generazioni, le uniche che potranno in futuro offrire qualche speranza di soluzione al conflitto, pur se in tempi adeguatamente lunghi.
Ma servono anche occasioni per conoscere l’altro, e con lui le possibili strategie e pratiche che palestinesi e israeliani mettono in atto ogni giorno, spesso pagandone il prezzo di persona. È importante valorizzare tali esperienze, che sono perlopiù sconosciute, quando non apertamente contrastate.
E si deve fare ancora molto per modificare l’atteggiamento mentale con cui noi, italiani ed europei, guardiamo a quella terra contesa, superando un approccio al dibattito spesso passionale e conflittuale.
È importante mirare a una conoscenza approfondita della questione mediorientale, costruire la consapevolezza che il conflitto israelo-palestinese è strettamente interdipendente con la nostra storia e cultura passata e presente; contrastare forme di chiusura preconcetta e pregiudizio nei confronti dell’una e dell’altra parte, soprattutto nel momento in cui ritorna potente la logica dello scontro tra culture e civiltà.
Dobbiamo investire sulle giovani generazioni, le uniche che potranno in futuro offrire qualche speranza di soluzione al conflitto, pur se in tempi adeguatamente lunghi.
Documenti Onlus
STATUTO - PACE PER GERUSALEMME - IL TRENTINO E LA PALESTINA - ONLUS |
ATTO COSTITUTIVO |